Dobbiamo giudicarlo a cervello collegato o scollegato?
Nel primo caso inguardabile, nel secondo caso “onesto”, nel senso che quel promette mantiene, ovvero un numero considerevole di morti ammazzati e un paio di scene da mica normali. E in tutta onestà ogni tanto un film del genere, fra tante boiate, supercazzole d’essai e progetti pretenziosi, ci vuole, è rigenerante.
Certo è che, pure cercando di godersi passivamente l’intrattenimento, non è semplicissimo passare sopra certe recitazioni (l’autoironia di fondo aiuta) o situazioni non solo improbabili ma fastidiose (possibile mai nessuno riesca a centrarli con una pallottola nei mille e cinquecento conflitti a fuoco?). Tutta la differenza del mondo poi la fanno Sylvester Stallone e Jason Statham; se al loro posto di fossero due onesti mestieranti semisconosciuti, avremmo la stessa indulgenza? No, certo che no.
Insopportabile la correttezza politica e inclusiva del cast: del gruppo di mercenari impegnati nella missione (scusate se non ci dilunghiamo sulla trama, ma non è necessario) c’è di tutto: uomini, donne, caucasici, asiatici, bianchi, neri. Che poi a ben pensarci più che di correttezza inclusiva trattasi di sontuosa operazione di marketing, per un’apertura globale ai mercati.
I mercenari 4 – Expendables (Expend4bles, 2023) – di Scott Waugh