Che si fa, ci accontentiamo? Massì, una tantum possiamo farlo, non è a una commedia come questa, famigliare (due nonni in conflitto per “conquistare” i tre nipotini), che si può chiedere politicamente scorretto o chissà che.
Il film si guarda, evita le parolacce e le cafonate, ogni tanto scivola un po’ troppo in basso (i nomi dei nonni, Tom e Gerri no, dai… Oppure la rianimazione dell’amica immaginaria no, dai…) e non riesce ad evitare qualche momento “filosofico” troppo serio, ma intrattiene e, a tratti, diverte.
Sempre più bravo Max Tortora con la sua comicità nevrotica, anche se a dettare tempi e battute è il veterano Vincenzo Salemme. E la prova che è proprio lui a trascinare il gruppo, è che riesce a far risaltare pure il medianaccio Herbert Ballerina.
La guerra dei nonni (2023) – di Gianluca Ansanelli